Il nostro corrispondente da Berlino, Ale von Stadtschaft, dopo le cartoline ci ha regalato anche il suo punto di vista sulla città.
Ragazzi, non è facile condensare Berlino in una guida!
Il passato prussiano, le incrostazioni naziste, gli spettri e gli eroi della Ddr, l’eco degli anni Venti e Ottanta, epoche d’oro del secolo scorso. La musica classica, la danza, il design DIY e la disperazione di chi fatica ad arrivare a fine mese. Certi “angoli segreti”, che si scoprono spesso per caso, come ad esempio il Comenius Garten di Neukölln o il palazzo parrocchiale espressionista di Göhrener Straße (Prenzlauer Berg).
Le startup, l’agricoltura biologica, gli hausprojekt, i ciclisti che non guardano in faccia a nessuno, i professionisti della politica e i ragazzi violenti, montagne di second hand e gallerie d’arte come funghi, la speculazione edilizia e l’ultima rivoluzione culturale cittadina: la prepotente entrata in scena della comunità anglofona che, con le sue serate di stand-up comedy, la sua squadra di rugby all gay, i suoi bar e le sue pagine Facebook, sta trasformando la città e la percezione che i visitatori stranieri hanno di essa.
Ogni distretto ha una sua personalità, ogni kiez il suo perché. Cosa cercate? Chi siete? Berlino, città non classicamente bella, che si ama o si odia (ma sa anche lasciare del tutto indifferenti), va esplorata a lungo e intensamente per essere capita: partire con un colpo di fulmine, come è stato per me e il mio co-blogger Lupo, di certo aiuta, ma non è condizione necessaria. Se non vi piace la prima volta, tornateci, magari in un’altra stagione, e concentratevi su un altro quartiere.
Charlottenburg non è Köpenick, Rixdorf non è Weißensee. Kreuzberg è un ottimo punto da cui partire, ma vogliamo davvero trascurare Schöneberg o Friedrichshain? Lo stesso Mitte nasconde ancora tante sorprese, anche per chi nella capitale tedesca abita da anni. C’è una Berlino estiva, quasi mediterranea nella sua voglia di vivere giorno e notte all’aria aperta, e una Berlino invernale dove tutto si svolge in case private e al caldo di bar salotto, club più o meno selvaggi, saune, ristoranti. Il capitolo LGBT rischia di aprirsi e non richiudersi più. Solo i parchi e i laghi berlinesi meriterebbero una guida a parte; per non parlare del Brandeburgo e delle sue tante gemme raggiungibili in S-Bahn più bicicletta – una su tutte: Buckow, con la casa estiva di John Heartfield e Brecht/Weigel.
Siete più tipi da Bode Museum (scultura medievale, rinascimentale e barocca) o da Gallery Weekend (arte contemporanea)? Da wunderkammer di Olbricht o da bunker di Boros? Preferite bere un whisky al Madonna di Wiener Straße in compagnia dei punk locali o sorseggiare un buon vino al Rutz? Noi consigliamo di fare tutto e vedere i posti più disparati: solo così riuscirete a conoscere la città in tutte le sue incarnazioni, spesso in contraddizione tra di loro. Meglio il falafel di Nil o l’hamburger di BBI? È più buona la solyanka del Voland o quella dello Chagall di Kollwitzstraße? Nel dubbio, provatele entrambe. Siete interessati a testare tutti i ristoranti cinesi di Kantstraße e osservare da vicino i neo-paninari del Paris Bar? Quale sfumatura di techno fa più al caso vostro? Se potete permettervelo, pernottate presso lo Schlosshotel im Grunewald, ex residenza dei collezionisti Walter von Pannwitz e Catalina Roth. Se poi capite il tedesco e volete vedere uno spettacolo di Thomas Ostermeier alla Schaubühne…
Berlino è, come si dice, una città in continua evoluzione: in questo momento vi consiglierei per il sabato sera di fare un giro di bar in Weichselstraße e Weserstraße a Neukölln; tra un anno potrebbe essersi spostato tutto a Lichtenberg o Moabit. Lo storico Hotel Bogotá, dove aveva lo studio la fotografa Yva, maestra di Helmut Newton, è a rischio chiusura: il suo destino si deciderà proprio in queste settimane. Riuscirà la libreria d’arte Bücherbogen am Savignyplatz a reggere la concorrenza della Walther König in Burgstraße? Per quanto tempo ancora le autorità cittadine tollereranno la vendita domenicale di street food asiatico nel Preußenpark? Tornate a Berlino dopo un anno di assenza e la vostra pasticceria di fiducia ha cambiato gestione? La delusione è subito dimenticata una volta scoperto che lo studio di manicure vicino al vostro bed & breakfast ha lasciato il posto a un ottimo imbiss libanese. Il tempio della musica elettronica già lo conoscete. E sapete che entrarci è difficile se siete troppo su di giri, se sembra stiate nascondendo qualcosa e/o se siete un gruppo di maschi smaccatamente etero. Di sicuro sapete dove mangiare il migliore pollo allo spiedo di Berlino: ormai lo sanno tutti. Vi risparmio anche i cocktail bar della tipologia “see and be seen” come il Trust di Hackescher Markt (tremendo) e il leggendario Clärchen Ballhaus (bellissimo): li trovate in ogni guida che si rispetti. In questa Guida Piccola cerchiamo di consigliarvi luoghi che rischiano, per quanto siate abbonati alla newsletter di Sugarhigh, di essere sfuggiti al vostro radar. Alcuni, come ad esempio il Gründerzeitmuseum, richiedono l’impegno di spingersi in quartieri che hanno poco altro da offrire. Altri, come lo Zyankali Bar, con il suo arredamento polveroso rubato al set di un film horror di serie Z, rischiano di non piacere a tutti. Non fa niente. Berlino prima o poi saprà comunque consolarvi in un modo o nell’altro: a volte semplicemente con uno scorcio inaspettato, un barista sorridente o un croissant al formaggio della panetteria Salut di Schlesische Straße. Certo, non è Parigi.
Berlino – La guida piccola (pdf): Hi Res (13 Mb) – Low Res (755 Kb)
Istruzioni per l’uso: la guida è scaricabile gratis in pdf (alta e bassa definizione). Nasce come guida da stampare su foglio A3 che, una volta in mano, andrà ripiegato in 8 parti in modo da finire comodamente nelle tasche dei jeans. Piegarla non è complicato: si parte piegandola a metà per il lato più lungo (orizzontale) e, una volta fatto, la si piega per i lati verticali più corti in modo che formi una M. Volete un’anteprima per sapere come è fatta? Eccola:
Progetto grafico per NBM di Paolo Cagliero
Tutti i posti della nostra guida (e nuove aggiunte periodiche) li trovate anche nella nostra collezione Everplaces (consultabile anche via smartphone) dedicata a Berlino:
[Nota del Curatore: Desidero ringraziare, oltre al mio co-blogger Lupo, il cui zelo esplorativo è impareggiabile, gli amici italiani (berlinesi di rito latino) che mi hanno fatto da consulenti e secondi assaggiatori: Caterina, Kartch, Marco, Mari e Stefano. Tra gli amici e i colleghi tedeschi che in questi dieci anni a Berlino mi hanno amorevolmente nutrito e istruito vorrei ricordare Alex, Basti, G., I., Laurin, Manfried, Saki, Spunk, Wolfgang e la preziosissima Anna di Amburgo.]